Templum Iustitiae
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MessaggioInviato: 21/02/2008, 22:06 
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L'onnipotente
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15 marzo Anno 1084 -Foresta di Ashenvale Palazzo Reale Monte Hayal-

La notte serena e tranquilla, tipica dell'atmosfera primaverile, improvvisamente viene turbata da torbidi fumi che si levano ad ovest del grande fiume.
Le sentinelle, in allerta ai loro posti di osservazione, si protendono sui rami dei pioppi freneticamente nel tentativo di potenziare i loro già acuti sensi, ma per quanto essi si sforzino non riescono a vedere, o a sentire, nulla che non sia fumo.
Eliandurb il capitano delle guardie, è perplesso, nessuno degli scout che pattugliano costantemente le pendici del monte è tornato con notizie di avvistamenti, eppure il fumo nero che si erge in aria con la presunzione di poter collegare la terra con la luna non promette nulla di buono.
Eliandurb è ormai abbastanza esperto, e a dispetto della sua giovane età, ha già pesanti rughe che gli solcano il viso, scavate sia dal tempo che dalle affilate lame dei nemici da lui trafitti alle pendici del monte durante l'attacco degli gnoll e degli ogre degli scorsi anni.
Tyrande, la sacerdotessa del tempio di Corellon Larential, giunge fortemente turbata, in sella alla sua "esotica" cavalcatura, una tigre siberiana mastodontica; come sempre non ha bisogno di alcun invito per accedere al palazzo reale e lì nel giardino trova infatti il possente Furion, un druido anziano e potente, sovrano del reame di Ashenvale :<< Amore mio, sono preoccupata ho interrogato le stelle e la dea non mi ha dato alcun segno rassicurante, solo una gemma.... questa gemma...>> Furion presa in mano la gemma, la guarda, e contrariato risponde :<< ...Ma questa è il cuore di IShu-Elat-manara, la chiave... no non può essere Corellon non può chiedermi ciò; non posso permetterlo...>>. Detto questo fece per andarsene, quando, uno degli scout giunse di corsa orrendamente sfigurato e ormai ferito a morte, urlando :<< i non-morti...i non-morti arrivano ...le sentinelle ..i non-morti sono alle porte della foresta ed hanno attaccato i villaggi delle sentinelle...>>.
Trafitto dall'urlo della sentinella morente Furion si gira e rivolgendosi alla sua amata sacerdotessa le sussurra in un orecchio:<< è la fine... la fine del nostro tempo è giunta risvegliamo i druidi e le cacciatrici è giunta l'ora che il corno di Cenarius ruggisca nuovamente>>.

19 marzo Anno 1084 -Portale principale della foresta-

<< Amor mio, se la dea mi ha consegnato la chiave un motivo dovrà pur esserci, dobbiamo liberare tuo fratello... le nostre perdite sono ormai ingenti non resisteremo un altro giorno...>>.
Furion, vistosamente alterato la afferra da un braccio e con un ruggito << ...Tu sai il motivo della sua reclusione ... ci ha messo in pericolo ... ti ha messo in pericolo non lo permetterò non finchè sarò in grado di fermarti...>>, la risposta di Tyrande pacata ma non meno furiosa sibilò nell'aria come un colpo di frusta: << Infatti non puoi fermarmi amor mio>>; detto questo balzò sulla tigre che, veloce come una scheggia, la condusse alla prigione sotteranea di Lord Illidan, il cacciatore di demoni della terra di Ashenvale, rinchiuso da ormai centinaia di anni a causa della sua fame di potere.
Non potendo, nè volendo realmente fermare la consorte Furion, risveglio i trent del bosco sacro e innanzi a tutti si diresse sul campo di battaglia con la foga di un leone che si lancia all'attacco della minaccia alla sua cucciolata, brandendo a destra e a sinistra quel suo bastone ferrato spinoso, arma tanto micidiale nelle sue mani da essere considerato il vero fulcro della sua potenza.

20 marzo Anno 1084 –Recinzione esterna-

Già da 5 giorni impazza la battaglia nel fitto della foresta, all’esterno della barriera perimetrale del regno incantato degli elfi della notte posti a guardia dell’albero del mondo sul picco del monte Hayal, eppure, per quanto abili siano le sentinelle della guardiana Maiev Shadowsong e per quanto siano ingenti le perdite che l’esercito dei non morti subisce, sembra che il loro numero sia illimitato.
I movimenti dei non morti sono lenti e prevedibili ma la loro forza sta nel numero, le sentinelle non possono più trattenerle nel bosco, per questo Eliandurb stesso in mattinata ha raggiunto Maiev e le ha comunicato di ritirarsi all’interno del portale, ma, proprio nel momento in cui il portale incantato veniva sigillato, il cielo divenne rosso ed enormi asteroidi verdi atterravano con mostruosi frastuoni sul terreno infiammando la foresta sacra e scavando profonde buche nelle pendici del monte.
In quello stesso momento, nel bosco sacro proprio vicino all’albero della vita una scura figura incappucciata interloquiva pacatamente con Lord Furion, che vistosamente perplesso e preoccupato accoglieva all’interno della foresta strani eserciti di umani e mezz’orchi che nessuno aveva mai visto li intorno prima d’ora. Dopo alcune ore di discussioni Furion esordì :<< La situazione è grave, l’esercito di Infernali è già atterrato nella foresta e i nostri portali cederanno presto. Sono certo che i segugi infestano già la verde foresta, dobbiamo sbrigarci, presto arriverà… io ho già un piano ma ho bisogno di tempo per preparare il tutto, dovrete trattenerli per due giorni almeno….>>.
Thrall, fiero e sicuro come ogni grande capo orchesco : << Quei fetidi mangia-carogne dovranno pagare quello che hanno fatto a mio fratello Grom, non temere Furion finché anche solo un orco resterà in piedi i non-morti non avanzeranno.>> Mishra il gran capo della lega degli umani si rivolse all’uomo incappucciato : << Se è questo il male che l’ordine dovrà sconfiggere, ebbene lo faremo >>.
L’uomo incappucciato frenò l’impeto del signore del tempio che già brandiva la sua lunga ascia bipenne : << No, non è questo il compito dell’ordine, voi verrete dopo, l’arrivo del demone e l’indebolimento dell’albero della vita e dei suoi guardiani farà dilagare il male nel mondo, il vostro compito sarà quello di mantenere la pace e la giustizia vive finchè l’albero non sarà sanato…>> Mishra dovette inghiottire amaro; non sarebbe stato a guardare quei nuovi alleati battersi senza intervenire per cui decise di fornire numerosi guarnigioni di cavalieri pesanti a Eliandurb affinché anche gli uomini partecipassero alla preservazione del pianeta. Fatto ciò prese il restante esercito e si appostò nella foresta, pronto ad intervenire nel momento propizio.

20 marzo Anno 1084 –Prigione di Lord Illidan-

Mentre impazza la guerra lungo le pendici, all’interno della montagna, nella prigione del palazzo reale Tyrande si muove con grande disinvoltura. Ormai quasi la totalità delle guardie è stata richiamata sul campo di battaglia, tanto che le poche sentinelle ormai rimaste non osarono opporsi al passaggio della sacerdotessa, mentre quei pochi che osarono muovere le armi contro di lei perirono miseramente.
Giunta alla cella del prigioniero, la sacerdotessa venne immediatamente riconosciuta dall’elfo cieco e particolarmente robusto, per la sua razza, contenuto all’interno di quella esile e luminescente cella :<< Tyrande, tu qui… dopo tutto questo tempo sei venuta a trovarmi, cosa accade nel mondo esterno? Sento che poteri ormai da lungo tempo sopiti si stanno risvegliando un po’ dappertutto, la terra stessa trema a causa di questi eventi….>>.
<< Illidan, la tua gente ha di nuovo bisogno di te! La dea mi ha consegnato la chiave della tua cella e io sono giunta qui per liberarti…, l’albero del mondo è in pericolo tutti devono contribuire a salvarlo!>>, così facendo Tyrande liberò Illidan, il cacciatore di demoni, che senza attendere neppure un secondo impugnò le sue Dù blade e partì alla carica per dar manforte alle truppe elfiche.

21 marzo Anno 1084-Cuore della foresta di Ashenvale-

Appena radunate le sue truppe di fedelissimi, Illidan si diresse verso il fianco est del campo di battaglia tagliando per la foresta, in modo da irrompere sul fianco del nemico, spazzandone così buona parte grazie all’ausilio delle micidiali doppie spade ricurve che lui e i suoi soldati erano soliti utilizzare nelle battaglie prima della reclusione.
Durante questa manovra, il cacciatore di demoni, si imbattè nel campo base degli scheletri di orchi fedeli al vecchio ordine.
Questi scheletri, rianimatisi a causa dell’imminente arrivo del demone, erano già stati sconfitti da Illidan prima della sua reclusione, e portavano con sé un potente manufatto demoniaco chiamato teschio di Guldan. Proprio questo manufatto, infatti, era stato il motivo della reclusione di Illidan che, attratto dal potere contenuto in esso, aveva deciso di non distruggerlo ma di assorbirlo. Fu allora che Furion attaccò il fratello alle spalle, tramortendolo prima che questi potesse assimilarne il potere.
Questo atto portò però allo smarrimento di tale oggetto, che adesso era di nuovo a portata di mano. Dopo aver sconfitto quest’esercito di scheletri, Illidan ritrovò nella mano dello scheletro sciamano il manufatto e raccoltolo ne assimilò il potere.
Esso lo rese potentissimo, ma lo modificò profondamente nell’aspetto, facendolo assomigliare ad una delle creature che egli aveva sempre cacciato.
Ad ogni modo fortificato nello spirito e nel corpo da questa mutazione decise di proseguire nella manovra da lui precedentemente tentata.
Nel giungere sul campo di battaglia sfortunatamente si rese conto che le forze del nemico erano più forti di quanto pensasse, infatti ormai la battaglia si trovava molto più in alto rispetto a quanto calcolato.
Il primo giorno era ormai trascorso.

22 marzo 1084-Accampamento degli Orchi di Trall-

<< Resistete ragazzi, un altro giorno ancora e avremo vinto >> urlò Trall ai suoi soldati.
Era ormai da un giorno intero che si combatteva alle porte di quell’accampamento, i soldati sfiniti ma per niente demoralizzati contrattaccavano senza indietreggiare, molti cadevano per mano dei non morti.
Era già mezzodì passato quando l’orda dei non morti fermò i suoi attacchi apparentemente senza motivo. Trall, ormai sfinito, mandò un esploratore a verificare cosa stessero tramando quelle orrende bestie.
L’osservatore tornò, dopo qualche ora, riferendo che un’ armata di strani elfi capitanata da un demone si trovava accerchiata dai non morti e stava spazzando l’esercito di questi.
<< Nessuno mi porta via il lavoro…>>urlò Trall<< CAAARICAAAA!!!!>>; a quest’urlo tutti i soldati si lanciarono sui non morti sterminandoli tutti dopo ore di battaglia continuata.
Al termine della battaglia,per le 22:00 circa, il cielo si illuminò di rosso e una palla infuocata cadde sugli eserciti in lotta, ovvero sugli ormai vittoriosi orchi ed elfi d’Illidan, uccidendoli tutti, escluso Illidan che fu scagliato lontano dall’esplosione.
Illidan si salvò proprio grazie al potere del teschio di Guldan, che rendeva immune alle fiamme demoniache, nonostante ciò, egli perse i sensi per circa un’ora.
In questa gigantesca palla di fuoco giunse la legione di demoni capitanata da Belfagor, il demone che voleva contaminare l’albero della vita sul monte Hayal. Egli ormai libero di risalire il monte senza che nessuno si opponesse cominciò la scalata.
Lord Mishra, che fino ad allora era rimasto ad osservare insieme a tutti i suoi templari e i loro eserciti, era deciso a scendere in battaglia, ma al momento di partire davanti al suo cavallo vide la scura figura, che lo aveva iniziato al Templum Iustitiae, il quale gli intimò di fermarsi in quanto non era quella la battaglia che lo aspettava.

23 marzo 1084-Albero della vita ore 00:01-

Nessun altra resistenza si opponeva a Belfagor da quando era atterrato sul monte e già egli pregustava il dolce piacere della vittoria nella sua putrida bocca.
Tra gli alberi però, qualcosa era in agguato.
Appena il demone si avvicinò all’albero e vi poggio le mani, abbassò la guardia innescando la trappola preparata di Furion, miliardi di fuochi fatui lo avvolserò e cominciarono ad esplodersi.
Qualcosa però non andò secondo i piani di Furion, Belfagor staccò le mani dall’albero pronto a fuggire,ci sarebbe riuscito se dal cielo non fosse giunto Illidan ad immobilizzarlo e costringendolo a subire i danni dovuti all’esplosione di tutti quegli spiriti.
Dopo l’esplosione ciò che restava, della cima del monte e dell’albero, non era che un mucchio di cenere; Belfagor fu distrutto e gli elfi ritornarono ad essere umani ormai liberi dall’influenza della magia positiva dell’albero; Illidan parzialmente protetto dal potere del manufatto e dalla magia dell’albero sopravisse all’esplosione ma anch’esso torno ad essere un umano, il padrone di Ashenvale, regno di Hayal patria delle truppe valorose di Lord Illidan.

24 Aprile 1084 –Sala grande,palazzo di Ashenvale-

<< Benvenuto, decano del tempio, a cosa devo la sua visita?>>esordì Lord Illidan al sopraggiungere di Lord Chainer l’alchimista.
<< Sono venuto ad invitarla nell’ordine del tempio. E’ giunta l’ora: il male del mondo si sta manifestando…>>.
Le parole secche e decise del decano dell’ordine non dovettero attendere a lungo una risposta.
Da allora l’esercito di Lord Illidan reca lo stemma del tempio accanto al suo in battaglia.

DALLE CRONACHE
DI ASHENVALE

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