(Autore originale: NickTemporaneo)

I raggi di un ultimo sole estivo erano ormai entrati nelle stanze di ProfondoRosso, infrangendosi contro l'armatura lustrata alla perfezione e ormai pronta per la guerra. La mattina tanto attesa era ormai giunta, si respirava un aria strana, un aria di tempesta attorno a tutte le terre del sovrano Smilzo. Egli era seduto ancora immobile sulla sua sedia rossa con bordature dorate, lì vi aveva passato tutta la notte senza chiudere occhio. E’ stata la notte più lunga della sua vita, un susseguirsi di emozioni hanno attraversato la sua mente: ricordi, paure, dolori, gioie, vittorie, amici…
Avvolto nelle tenebre Smilzo, con due occhi spalancati, aveva meditato sul dafarsi; su come agire e sulle strategie da adottare per l’imminente guerra che ormai bussava violenta alle porte della sua fortezza. Aveva chiesto ai suoi fedeli sudditi di lasciarlo solo nelle sue stanze, pregando di non essere disturbato finchè non sarebbero comparsi nemici all’orizzonte. Infatti sapeva bene che le sue terre nel settimo continente avrebbero fatto gola e non poco ai FUL, i quali occupavano già gran parte del territorio circostante.
Allo scoccare dell’ora nona un servo fedele squarciò il silenzio con un urlo “Nemico in vista” e si precipitò ad avvertire il suo sire. Smilzo si alzò lentamente e tirando un lungo sospiro si rivolse al servo porgendogli la salda mano sulla spalla destra: “Arrivano finalmente, attendevo ansiosamente la loro visita”e indossando l’armatura continuò: “Servo, ordina a tutti i nostri uomini che daremo inizio a una lenta e dolorosa resistenza, saranno in molti ad attaccarci, cercheremo di difenderci anche con le unghie e con i denti, fino alla fine, fino alla nostra morte”.
Il rumore di un’ampolla rotta sul pamivemnto interruppe la conversazione, era la consorte del re Smilzo che ascoltando quelle parole si gettò tra le braccia del suo amato: “Hai quindi deciso di non arrenderti? Di dare tutto te stesso in questa battaglia? Bene sarò al tuo fianco fino a che morte non ci separi”. Ed egli replicò trasalendo: “Mia cara, devo tutto ai miei compagni TI, mi hanno accolto come un fratello, mi hanno aiutato nei momenti di bisogno, non mi hanno mai lasciato solo… Sarò sempre in debito verso il re Davser e i miei fratelli e il minimo che possa fare è combattere fino alla morte!”
Il nemico era ormai alle porte e la atroce guerra ebbe inizio. Per l’intera giornata si susseguirono attacchi diretti ad ogni parte del regno. Grida di morte e di dolore facevano da sottofondo a quella carneficina che stava avendo luogo, straziante era il combattimento intrapreso da Smilzo per sostenere la sua causa, lodevole era il coraggio dei suoi soldati che non si intimorivano davanti a nemico alcuno. Così arrivarono uno dopo l’altro i migliori guerrieri FUL: M.K, Desouza, Wolf69, Civetta, Supermat, Astaroth, Baro77, Elessar, Half, Destruct, Skaoupr, Lookentry, Kaos e Psyluke.
Al termine della giornata le vittime non si riuscivano a contare troppe che erano. Il cortile del palazzo era ormai una fossa comune, sangue e corpi privi di vita facevano da padroni fin sopra l’enorme scalinata che portava alle stanze della camera reale.
Smilzo era ancora vivo, ma sapeva che poteva contare le ultime ore di vita sulle dita della sua mano. Fece sellare un paio di cavalli facendo mettere in salvo la sua dama e raggruppò gli ultimi uomini rimasti. Diede allora l’ordine di seppellire tutti i valori soldati che erano caduti in guerra, per Smilzo e per tutti i suoi fratelli TI erano ormai degli eroi passati alla storia. Terminata la sepoltura il re esausto bevve un sorso d’caqua e si rifugiò di nuovo nelle sue stanze. Un nuovo giorno stava sopraggiungendo e per Smilzo poteva anche essere l’ultimo…

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The very ground yielded to Mishra's wishes