Molti messaggeri partirono dalla città di Dominaria recando pergamene dall'aspetto reale avvolte con nastri di seta e chiuse con il sigillo dei TI.
Il messaggio era scritto con caratteri d'oro e recava un testo unico, mai scritto in quelle terre e da nessun altro sovrano.
L'onore e il piacere era molto per il Signore del Tempio e per il suo Alchimista ed essi speravano che sarebbe stato lo stesso anche per tutti i sovrani a cui i messaggi erano destinati.
Furono inviati messaggi a tutti i regnanti delle terre di Shajnnara, a tutti i TI, ai valorosi UEC nuovi ROD, agli alleati DARLS, ed anche ai rappresentanti, ambasciatori e diplomatici delle gilde nemiche.
Il particolare testo del messaggio, unico per quelle terre selvagge, recava le seguenti le parole:

"Il Signore del tempio e L'Alchimista,
invitano voi ed il vostro seguito per

L'EVENTO

che avrà inizio alla mezzanotte tra il 9 e il 10 di questo mese, anno domini 2007 D.C., ed avrà luogo nel sala grande del palazzo centrale nella capitale del paese di DOMINARIA.

Mishra, Signore del Tempio
Chainer l'Alchimista, Decano dei TI"
Nulla del testo lasciava trasparire la natura dell'evento, ma si percepiva che si sarebbe trattato di qualcosa di unico, mai accaduto fino a quel momento e nei i quei luoghi ne in nessun altro.

Il Signore del tempio ed il suo fidato Decano scrutavano l'orizzonte in attesa, fermi li sulla robusta balconata del palazzo imperiale.

Passavano le ore e il sole era già tramontato da alcune ore, quando Mishra disse al suo Decano: "E' ora di iniziare i preparativi..".
Chainer lo guardò e disse: "Si mio Signore, vado subito ad avviare i preparativi...".
L'alchimista si girò ed entrò dentro il palazzo...

L'ora si stava avvicinando...

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Il blog dei TI

“Il sole è rosso. Vai ad avvisare il Padrone.”. La guardia scese lesta le scale lasciando il monaco solo sulla Torretta, intento a scrutare l’orizzonte. “L’attesa per l’Evento è quasi terminata”.

La guardia scese nella profondità della Cripta ed entrò nello studio: “Mio Signore, il sole sta tramontando”. “Bene. Era ora”. Valek arrotolò con cura le pergamene e ripose la piuma nel calamaio. Si diresse verso la porta e uscì, avvolto nel suo regale mantello. “Preparate la carrozza!”.

Il silenzio della notte fu interrotto dal fragore degli zoccoli e dalle grida del cocchiere che incitava i cavalli stremati dalla lunga corsa. La luna sorrideva al suo Signore delle Tenebre, mentre Valek osservava soddisfatto lo scrigno che portava con sé. “Certamente sarà di suo gusto”. “Che cos’è, mio Signore” chiese la fanciulla che gli sedeva accanto. “Lo scoprirai quando il Signore del Tempio lo aprirà”.
Il cocchiere continuava ad incitare i cavalli, ben consapevole che Valek voleva essere assolutamente il primo a varcare le porte del Palazzo Imperiale. “Mio Signore. Il Palazzo è in vista!”

“Bene. Siamo in perfetto orario per l’Evento”. Una volta giunti alle porte, Valek scese, si aggiustò mantello e cappello, infilò i guanti e si accese un sigaro nell’attesa che le porte del Palazzo si aprissero per accoglierlo.

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Mastro Sponge misurava a lunghi passi il ponte della sua nave.

Da giorni era in viaggio ed ora, impaziente di avvistare terra, scrutava freneticamente l'orizzonte con il monocolo.

Nonostante da mesi ormai avesse abbandonato le sue terre per dedicarsi ai commerci nei mari del Sud, niente al mondo lo avrebbe potuto trattenere.

L'evento non lo avrebbe aspettato e lui non aveva nessuna intenzione di tardare.

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era quasi mezzanotte, e in tutta arkham regnava il silenzio.

L'evento stava per cominciare e la curiosità non gli dava riposo.

L'idea di rivedere tutti i cari combagni era un pensiero incessante.

Strinse con forza la cintura... era pronto a partire. Scese le scale. Arrivò all ingresso prese il suo mantello nero e lo indossò e prese con se anche uno strano oggetto rosso che mise a tracolla.

Uscì fuori dal palazza e li ad attenderlo vi era la sua viverna fidata. Salì in groppa e partirono.

Lo stregono non si sedeva nemmeno, ma restava, braccia conserte, all impiedi sulla sua cavalcatura, come se nulla lo perturbasse, come se fosse il dominatore del mondo... ma in realtà era l ansia di scorgere il prima possibile le terre di Dominaria, e sebbene poca differenza facesse lo stare in piedi, lo stregone non riusciva a sedersi

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L'ignorante parla a vanvera, l'intelligente parla al momento opportuno, il saggio parla solo se interpellato, il fesso parla sempre

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