(Autore originale: misson)

Il sole era quasi giunto alla fine della sua corsa giornaliera quando la torva ed imponente figura bussò alla porta del tempio. Quando le guardie aprirono l'imponente portone stentarono a credere ai loro occhi. Ciò che gli si parava innanzi era un gigantesco uomo mutilato in più arti e vestito di stracci; abiti che comunque non potevano celare la grande forza che naturalmente scaturiva dalla sua figura.
"Cosa sono questi sguardi da ebeti?" disse l'uomo "Non riconoscete un maestro del tempio quando ne vedete uno?".
A queste parole i due armigeri si guardarono dapprima perplessi ed indecisi sul da farsi, poi una volta riavutisi dallo shock iniziale che una tale arroganza aveva in loro generato uno dei due disse:"Come osi lurido pezzente bussare a quest'ora tarda alla porta nel nostro signore e millantare titoli che ovviamente non ti spettano?!?".
"Per questo affronto verrai severamente punito!" Aggiunse il secondo a cui le parole del compagno avevano ridato coraggio.
L'eco di quest'ultima frase ancora riecheggiava nel grande androne del castello quando le due guardie si sentirono sollevare di peso e scagliate all'indietro per quasi una decina di metri.
"Fate largo imbecilli, non sapete cosa state rischiando, non sono dell'umore giusto per giocare con voi al momento" Disse l'uomo mentre avanzava oltre la soglia del Tempio.
Di li a pochi secondi decine di guardie armate di lance e spade si riversarono all'interno dell'androne richiamate dall'insolito trambusto.
Queste accerchiarono immediatamente l'intruso che, per nulla intimorito, sguainò una grossa spada dall'insolita foggia e alzando lo sguardo verso l'alto disse a gran voce in direzione del salone centrale:"Mio grande signore Davser, è forse questo il modo con cui si accolgono i vecchi compagni?"
"Chi è costui? e perchè gli è stato permesso di entrare a disturbare il sonno del nostro signore?" Fece subito eco la voce di un uomo dai lineamenti aggraziati e regalmente vestito che in quel momento si trovava in cima alla scalinata.
"Mio caro vecchio stregone, è mai possibile che neanche tu riconosca i vecchi amici?" Replicò immediatamente l'uomo vestito di stracci con voce colma di gioia e speranza.
"MISSION?" urlo lo stregone precipitandosi giù per le scale "qual buon vento ti riporta fra queste mura!?!" E poi rivolto alle guardie "Razza di imbecilli tirate giù quelle armi, non vedete che costui è Mission il pirata, uno dei maestri del tempio!!!!".
"Mio caro amico vieni qua fatti abbracciare" Disse ancora lo stregone quando fu arrivato in fondo alle scale.
L'imponente pirata ripose allora la sua strana spada nel fodero e si fece largo con passo deciso fra i soldati che gli paravano la strada.
"Possibile che costui sia proprio il leggendario pirata Misson?" "Non posso credere che stavamo per attaccare colui che viene soprannominato l'esercito di un solo uomo" "Ma perchè è vestito come l'ultimo degli straccioni?" Queste erano le frasi pronunciate a mezza bocca che giungevano alle orecchie del pirata mentre si dirigeva versò il suo vecchio amico.
"Maestro Duncan!!! Che piacere è rivedere quel tuo brutto muso" Disse il pirata stringendo fra le sue braccia e sollevando letteralmente da terra lo stregone.
"Guarda che ora sono stato nominato Vicario" Rispose Duncan trattenendo a stento una smorfia di dolore "Il piacere è anche mio, ma ora se non ti spiace potresti smetterla di stringere così forte, se continui cosi rischi di rompermi qualche osso".
"Beh l'intento sarebbe quello." Disse il pirata con voce minacciosa."Pensi forse che non abbia sentito come mi hai chiamato per ben due volte???".
A queste parole i due si guardarono fissi negli occhi per un paio di secondi nei quali agli astanti sembrò che la situazione potesse degenerare da un momento all'altro, ma subito il silenzio venne interrotto dalla fragorosa risata dei due uomini che ora si scambiavano grandi pacche sulle spalle e altri simili convenevoli.
"Dimmi un po vecchio lupo di mare, cosa ci fai in giro da solo e vestito così in malo modo? E che razza di spada è quella che ti porti dietro?" Domandò Duncan mentre si incamminavano verso il salone centrale."Ogni domanda a suo tempo mio vecchio amico" rispose l'altro "Ora tutto ciò di cui ho voglia è un bel bagno caldo, dei vestiti puliti, e un pasto come si deve!!!!".
"Ma certo, certo...." commento lo stregone mentre varcavano la soglia del salone.

Fine prima parte.

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The very ground yielded to Mishra's wishes